LIBRI

 

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Credo sia impossibile spiegare a chi non ha figli cosa sia avere un figlio. Perché non è il contrario di non averlo. È qualcos’altro. Solo fino a quando non hai figli puoi pensare a una simmetria tra assenza e presenza: quando poi ce li hai, scopri che sono due condizioni non alternative, ma senza legame: infatti ti sembra di non riuscire più a spiegarlo, ti sembra che i pensieri che avevi prima erano ingenui. Avere un figlio è qualcosa che sposta la vita in un angolo inimmaginabile prima; un angolo che non esisteva.

 Fino a quando l’infermiera non mi ha allungato Beatrice avvolta in una coperta azzurra, un minuto dopo che era nata, non avevo mai preso un neonato in braccio. Un attimo prima non hai mai fatto un gesto – ed è qualcosa di più di non saperlo fare; un attimo dopo lo fai e scopri che o sai fare benissimo. E’ tua figlia, quindi tu automaticamente sai essere suo padre.

 …

 Una mattina, alle cinque, io e Teresa eravamo svegli, pieni di angoscia e di pensieri. Abbiamo cominciato a parlare di cosa fare, abbiamo cominciato di nuovo a discutere, sussurrando. Ma quasi subito è arrivata Beatrice che si è infilata nel lettone perché anche nel sonno capisce che stiamo discutendo e non lo sopporta. Ha detto: ”Basta a papà parlare con mamma”, l’ha detto con sintassi affaticata perché voleva dire molto di più. Così abbiamo smesso.

 Ma nel silenzio ha aggiunto: “Tanto lo so che non vi volete bene”.

 A prescindere da ciò che stava succedendo, è una conclusione a cui sapevo con certezza che sarebbe giunta, prima o poi. Perché sapevo che una frase assurda di Teresa di qualche anno fa un giorno ci si sarebbe ritorta contro. E finalmente stava succedendo.

 Una volta Beatrice ha chiesto perché non aveva un fratellino o una sorellina, Teresa ha detto che forse sarebbe successo. Beatrice ha chiesto: e come succede? E Teresa, per imbarazzo e impreparazione, ma anche per cominciare a dire una cosa che avesse un minimo di verità, ha detto che i figli nascono quando mamma e papà si vogliono molto bene. In seguito ha tentato più volte di modificare quella frase, di precisarla, ma non è riuscita a tornare più indietro. Da allora, nello sguardo di Beatrice, ogni anno che passa, c’è una tristezza nel constatare che per forza di cose, poiché fratellini e sorelline non sono venute, io e la mamma non ci amiamo abbastanza. Stavolta sappiamo tutti e due, anzi tutti e tre, che per Beatrice ciò che sta succedendo è dimostrato da quella frase.

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