LIBRI

 

12 racconti

Di lì a due mesi, Maria non si era ancora abituata alla vita della casa di cura. Sopravviveva sbocconcellando appena il vitto del carcere con le posate fissate al tavolo di legno grezzo, e lo sguardo puntato sulla litografia del generale Francisco Franco che presiedeva la lugubre mensa medievale. All’inizio opponeva resistenza alle ore canoniche con la loro consueta serie sciapa di mattutini, laudi, vespri, e altri uffizi di chiesa che prendevano la maggior parte del tempo.

Quel giorno, mentre assicurava porte e finestre in previsione del disastro, ci parlò della tramontana come se fosse stata una donna abominevole ma senza la quale la sua vita non avrebbe avuto senso. Mi stupì che un uomo di mare si rendesse un simile tributo a un vento di terra.

La signora Forbes era arrivata l’ultimo sabato di luglio col battello che faceva la spola da Palermo, e già al vederla per la prima volta ci rendemmo conto che la festa era finita. Arrivò con certi stivali da soldato, e un vestito a doppiopetto in quel caldo meridionale, e con i capelli tagliati come quelli di un uomo, sotto il cappellino di feltro.

Era la prima volta che si allontanava dalla sua terra. Era passato per tutte le scuole private e pubbliche , ripetendo sempre la stessa classe, finché era rimasto a galleggiare in un limbo di disamore. La prima visione di una città diversa dalla sua, i blocchi di case cinerognole con le luci accese in pieno giorno, gli alberi spelati, il mare distante, tutto accresceva in lui una sensazione di abbandono che si sforzava di tenere al margine del cuore.

 

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