LIBRI

 

 

 

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Lo guardo un poco, indeciso se lasciarmi andare, ma poi mi decido e sbotto: “Da un po’ di tempo ho la sensazione che un viaggio in Cambogia sia un’escursione nelle proprie paure e nelle proprie sofferenze. Ed è forse per questo, per le mie paure, che non riesco a restare estraneo al dolore dei bambini, e passando vicino a loro ne vengo travolto. Fra l’altro in questo Paese la loro sofferenza è, ovunque, troppo silenziosa e ignorata da tutti. All’inizio forse era così anche per me , cercavo di difendermi tentando di venirne a contatto poco alla volta, in modica quantità, e invece adesso questo dolore a me pare un urlo, e questo frastuono diventa ogni volta più insopportabile.”

Lì vicino c’è un anziano monaco buddista che sta aspettando …

Ribadisce che è proprio nel mio karma essere così fortunato.

Gli rispondo, in verità un po’ deluso, che non mi sto lamentando di quello che ho, anzi, che so bene di essere fortunato, perché comunque vivo di agi e non devofare molte rinuncie, perechè ho una famiglia che amo. Perché…

Mi interrompe: “No signor Marco, non ci siamo capiti! Queste non sono fortune, sono solo delle opportunità che la vita ti ha dato. Sta a te capirle e trarne i corretti insegnamenti per questa o, se ci credi, per le prossime vite. Le fortune, quelle che sono nel tuo karma, invece, sono altre.”

Lo guardo un po’ stupito: “Non capisco… quali sarebbero?”

“Quella migliore, la più grande di cui sei stato fornito, sta nel fatto che riesci a sentire il dolore dei bambini.”

“Non mi pare una fortuna – obietto scettico – non ci vuole molto. Il loro dolore, anche se soffocato e non esibito, non è silenzioso e se solo ti fermi ad ascoltarlo, emana un frastuono incredibile.”

Sorride di nuovo: “Ma tu potresti essere sordo… Vedi signor Marco, il dolore è come il rumore dell’erba che cresce. Ogni giorno, di poco o di tanto, l’erba cresce fino a morirne. E crescendo fa rumore. Ad alcuni può sembrare una dolce melodia, ad altri un frastuono. Ma fa rumore. Eppure solo pochi riescono a sentire. Anche il dolore, quello dei bambini soprattutto, è così. Per alcuni non si sente, mentre per altri è insopportabile. Tu hai questa fortuna: non sprecarla.”

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